2015
mercoledì
maggio
13

Orvieto (TR) - Orvieto in Fiore 2015

Orvieto

Ci siamo. Manca ormai poco più di un mese alla festa più tradizionale di Orvieto, quella della "Pentecoste", legata ormai da tre anni alla manifestazione "Orvieto in Fiore" e, da quest'anno, anche ad un altro grande evento: "l'uscita del Corteo delle Dame in occasione del Palio della Palombella". In realtà nulla è casuale, nel senso che, fin dalla sua istituzione, esiste un forte legame fra la Palombella, i Fiori e le Dame di Orvieto. Celebrata ogni anno il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua -in memoria della discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e la Vergine raccolti in preghiera nel Cenacolo-, la Palombella è una festa che ha radici storiche profonde in Orvieto e quella odierna è l'evoluzione di una sacra rappresentazione trecentesca, che si conosce dalla trascrizione di un diarista orvietano appartenente alla confraternita di S. Francesco, Tramo di Leonardo, il quale annota una serie di dialoghi in versi che si riferiscono alla rappresentazione per la domenica di "Pasqua Rosata", altro nome dato alla Pentecoste. L'antica rappresentazione orvietana prevedeva che questa festa venisse celebrata con una pioggia di batuffoli infiammati sul capo dei fedeli e poi sulle sagome lignee che rappresentavano gli Apostoli. Per motivi di sicurezza i batuffoli vennero presto sostituiti con petali di rosa, così la Pentecoste fu detta "Pasqua Rosata" o "Pasqua delle Rose". Si ha menzione precisa della cerimonia per la Pentecoste come Pasqua Rosata nei Camerari dell'Opera del Duomo del 1387. Ma è in un documento del 1404 che si rende nota la spesa per una colomba candida e altrettanto si legge nei Camerari del 27 maggio 1447: "13 Soldi e 6 Denari spesi per l'acquisto di una colomba bianca per fare la rappresentazione dello Spirito Santo e di rose e fiori per il giorno della Pentecoste.

Nel 1524 la nobildonna Giovanna Monaldeschi della Cervara, affinché venisse mantenuta per sempre in vita la festa con il volo della Palombella, lasciò in eredità all'Opera del Duomo la sua tenuta del Castello della Sala. Inizialmente la celebrazione avveniva all'interno del Duomo: fonti ottocentesche riportano che in prossimità del tetto della cattedrale era posto "un casotto" in cui era sistemata una "roccia rotonda vuota al centro" con la colomba bianca, contornata di botti, la quale, al suono de "Veni Creator Spiritus" discendeva fino al Cenacolo, ornato di fiori e collocato davanti all'Altare Maggiore.

Successivamente, avvertendo il pericolo dei gravi danni che il fumo degli scoppi poteva recare agli affreschi, si preferì trasferire la cerimonia all'esterno del Duomo, sulla piazza dove in un primo tempo la colombina fu fatta partire dal tetto dei palazzi Saracinelli e Faina, e poi -dal 1940- la si fece discendere dal tetto della Chiesa di San Francesco.

Ecco quindi che l'unione tra dame, fiori e la festa della Palombella quest'anno si ricomporrà dando luogo ad un evento nuovo e spettacolare, bello ma con un fondamento storico accertato.

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