Acqualagna

Acqualagna, cittadina di 4.300 abitanti situata nei pressi della magnifica Gola del Furlo, è caratterizzata da una tradizione plurisecolare di ricerca, produzione e commercializzazione del tartufo.Qui raccoglitori e commercianti che lavorano in tutti i mercati mondiali, hanno la propria sede o svolgono la maggior parte della loro attività. Il mercato del tartufo di Acqualagna si è consolidato come sede privilegiata del commercio all’ingrosso: in loco vengono trattati i 2/3 dell’intera produzione nazionale (circa 500/600 quintali di tartufo di tutti i tipi). I paesi che maggiormente apprezzano il prodotto sono Germania (il più importante consumatore europeo), Belgio, Olanda, Francia (che produce in grande quantità il nero nel Midi), USA e Canada.

Area geografica 
Chi visita Acqualagna per gustare la dolcezza e il sapore del tartufo,
ha la fortuna di sentirsi circondato da uno scenario stupendo costituito dalla Riserva del Furlo, dal territorio della Comunità Montana del Catria e Nerone, dalla città rinascimentale di Urbino e dal mare Adriatico, che dista pochi chilometri dalla cittadina. La bellezza dell’ambiente circostante e l’aroma del tartufo, fanno di Acqualagna un luogo davvero speciale.

La riserva del Furlo, con i suoi 3.600 ettari di boschi, pascoli e cime incontaminate, è la terza area protetta della Provincia di Pesaro-Urbino. Considerata da tutti un autentico paradiso, è attraversata dal fiume Candigliano, che si insinua tra le imponenti pareti rocciose della Gola, dove la suggestione del paesaggio si unisce a una prodigiosa ricchezza naturalistica che vanta esemplari di flora e fauna davvero singolari. Tra questi l’aquila reale, il falco pellegrino, il picchio muraiolo, che convivono insieme a lupi, caprioli, daini, cinghiali. La vegetazione che ricopre le cime del massiccio è costituita in prevalenza da querceti con roverella, carpino nero, orniello, acero e sorbo. Assai variegato anche l’habitat fluviale e ripariale, così come  ricchissima è la vita che pullula nelle foreste, nei pascoli e nei cespuglieti.

Storia
Acqualagna è ricca di importanti testimonianze storiche. Volendo dedicare una giornata alla loro scoperta, è possibile visitare l’Abbazia di San Vincenzo, detta di Pietrapertusa, edificata nel IX secolo dai Monaci Benedettini e restaurata dall’Abbate Bonaventura nel 1271. Da vedere anche i resti monumentali dell’antica Via Flaminia costruita nel secolo III a.C. dal console Caio Flaminio, e la Galleria aperta nella roccia nel 76 d.C. dall’imperatore Vespasiano. Altrettanto interessante è la Fortezza sul Candigliano, un lungo viadotto di età augustea.

Ripercorrendo nella memoria la storia di Acqualgna, scopriamo che la cittadina affonda le sue trame in un passato antico, di cui restano importanti testimonianze soprattutto in prossimità di una delle principali arterie che collegavano Roma all’Adriatico: la Flaminia. L’antica via,  costruita nel III secolo a.C. dal console Caio Flaminio, attraversa per oltre 5 Km l’attuale territorio comunale di Acqualagna e proprio in un suo diverticolo, non lontano dall’attuale centro, sorgeva il Municipio romano Pitinum Mergens. Fra il 1995 e il 1997 alcune campagne di scavo condotte dall’Università di Urbino, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per le Marche, hanno portato alla luce, in località Colombara, reperti di una fattoria romana (villa rustica), edificata in età repubblicana e vissuta, con alterne vicende, fino alla tarda età imperiale. I resti dell’edificio sorto nel II sec. a.C., a cui si è poi sovrapposta la fattoria di età imperiale, sono conservati nell’Antiquarium “Pitinum Mergens”. 

Il sito offre al visitatore l’opportunità di conoscere dettagliatamente le funzioni e le abitudini di una fattoria romana attraverso l’esposizione di oggetti di vita quotidiana e di arnesi agricoli. Quì viene inoltre conservata un’ampia documentazione sulla città scomparsa di Pitinum Mergens, sulle vicende costruttive della fattoria e sulle modalità con cui essa è stata riportata alla luce. Oltre al Museo, è possibile apprezzare siti e resti archeologici in località Furlo, dove tracce antiche affiorano dietro ogni angolo.

Economia
Tra le attività artigianali che hanno reso celebre il nome di Acqualagna nel mondo, un ruolo particolare va assegnato alla lavorazione artistica della pietra. Si tratta di una tradizione plurisecolare che affonda le sue radici nell’opera degli antichi scalpellini del Furlo. Secondo alcune ricerche condotte da storici e studiosi, grazie alla loro abilità, e all’agevole reperibilità del materiale nelle “cave” esistenti in zona, essi furono chiamati alla realizzazione di importanti opere e strutture architettoniche di Urbino. Da allora, l’abilità artistica si è unita alle più moderne e sofisticate tecniche di lavorazione, favorendo così la realizzazione di manufatti conosciuti e apprezzati non solo in Italia, ma anche nei paesi del nord Europa, degli Stati Uniti e in Giappone.

Principali manifestazioni
“Tartufo tutto l’anno” ad Acqualagna non è solo un modo di dire, ma una vera attività professionale e una possibilità reale per il pubblico. In corrispondenza dei periodi di raccolta delle diverse varietà di prodotto, nella cittadina marchigiana si svolgono tre importanti manifestazioni fieristiche:
• Fiera nazionale del Tartufo bianco - ottobre e novembre
• Fiera regionale del Tartufo nero pregiato - penultima domenica di febbraio
• Fiera regionale del Tartufo nero estivo - 1^ Domenica di  agosto

Complessivamente nelle tre fiere si commercializzano i 2/3 dell’intero prodotto nazionale (circa 500/600 quintali di tartufo di tutti i tipi).

Ricetta Tradizionale
“Tagliatelle al tartufo bianco di Acqualagna”
Ingredienti per 4 persone
400 gr. di tagliatelle
100 gr. di burro
50 gr. di tartufi bianchi
brodo di carne
parmigiano grattugiato - sale

Procedimento
Fondere e spumeggiare il burro, versare alcuni cucchiai di brodo, salare. Unire del tartufo e, a fuoco spento, il parmigiano. Cuocere le tagliatelle in abbondante acqua salata, scolarle e versarle nel piatto di portata. Condirle con la crema ottenuta e cospargere con fettine di tartufo bianco.