luglio
Orvieto (TR) - Nasce un centro per l’agricoltura sociale
Adesso bisogna trovare i soldi. Ma il primo passo per realizzare a Orvieto un centro per l'agricoltura sociale è stato fatto. Nei giorni scorsi, infatti, il Comune ha messo a disposizione un terreno ormai abbandonato sul quale realizzare il progetto.
L'iniziativa, promossa da Oasi, una cooperativa sociale che lavora con soggetti svantaggiati, e sostenuta con determinazione da Slow Food, prevede la costruzione di un orto al quale affiancare, all'interno di un fabbricato già esistente, un punto vendita e aule didattiche dove lavorare con le scuole e le strutture sociosanitarie. Per esempio, con lezioni sui prodotti locali: la loro storia, le caratteristiche e le fasi della lavorazione nel campo. “Una struttura – sintetizza il presidente di Oasi, Maurizio Tomasselli – che serva come punto di riferimento per tutte le realtà del settore, ma anche per i piccoli produttori locali che hanno difficoltà a trovare spazio sul mercato”. “L'idea ci è piaciuta subito – aggiunge Carla Lodi, fiduciaria della condotta Slow Food di Orvieto – per questo ci siamo messi subito a disposizione per tutta la parte scientifica e quella attinente alla formazione. Vorremmo inoltre creare una zona dedicata all'impacchettamento, dove studiare e realizzare di volta in volta confezioni particolari per i prodotti che ognuno porta”.
L'area sulla quale secondo i piani dovrà sorgere il centro è un ex vivaio, un terreno di circa un ettaro lungo la strada che collega Orvieto Scalo a Sferracavallo. Di proprietà del Comune e ormai inutilizzato, è stato ceduto ad Oasi in comodato d'uso gratuito. "La decisione del Comune è stata molto importante – spiega Tomasseli – perché ci permette di partecipare a un bando indetto annualmente da Enel Cuore Onlus rivolto anche alle imprese sociali e a sostenere attività inerenti l'orticoltura in ambiente urbano e rurale. Il terreno con il fabbricato erano requisiti indispensabili per presentare la domanda”. In attesa di vedere se sarà accolta, nella sede di Oasi confidano anche nel nuovo Piano di sviluppo rurale dal quale potrebbero arrivare altri finanziamenti. “ Abbiamo ovviamente delle risorse nostre, ma i lavori da fare sono tanti, l'orto va bonificato, il fabbricato pure deve essere ristrutturato. Da soli sarebbe impossibile”.
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