2020
martedì
ottobre
20

OLTRE IL COVID COME: CITTASLOW, IL RIEQUILIBRIO PER VIVERE MEGLIO

Orvieto

I sindaci delle Cittaslow riuniti in assemblea ad Orvieto e online da tutto il mondo, annunciano: “facciamo di Cittaslow il motore del tempo nuovo” 

Se nulla sarà come prima, le 269 Cittaslow mondiali propongono da 31 paesi una nuova normalità “slow”, sostenibile e in alleanza con le future generazioni 

Nuove tendenze si vanno affermando al seguito del cambiamento dell’epoca che stiamo vivendo, e non sono episodi del momento, piuttosto paiono trend strutturali che dureranno anni.  Mentre le metropoli un poco si spopolano e operano per rendere sempre più “slow” i loro quartieri, molte famiglie decidono di trasferirsi dalla città ai piccoli “borghi slow” in campagna, in collina, in montagna, sulle coste, invertendo una direzione prevalente e contraria durata decenni.

La campagna è un’ottima alternativa per il buon vivere al tempo del COVID-19, a patto però che ci siano connessioni, servizi, infrastrutture green, digitalizzazione per lo smart working. Ecco perché i piccoli centri di Cittaslow sono sempre più attenzionati: l’associazione nata oltre 20 anni fa da un’intuizione geniale di Paolo Saturnini allora Sindaco di Greve in Chianti, per prima ha proposto e applica da anni un modello che traguarda la sostenibilità ambientale attraverso la comunità attiva, le tecnologie, i servizi alla persona, i cluster di micro economie locali. L’economia circolare e la resilienza per fortuna oggi presenti nelle agende mondiali, sono state perseguite attraverso il rispetto della memoria dei luoghi e l’economia di comunità. Solo così il territorio “resiste” alle spinte globalizzanti che tanto danno hanno determinato negli ultimi decenni sotto il profilo ambientale e sociale.

La visione Cittaslow anticipa il progetto, e di qui discende “il buon vivere” che oggi tutti ricerchiamo. In allegato la dichiarazione finale dell’assemblea mondiale dei sindaci Cittaslow con una petizione che richiede impegni immediati da parte delle istituzioni internazionali, dei governi nazionali e locali e da parte dei cittadini tutti per indirizzare lo sviluppo in equilibrio col pianeta e assicurare il “buon vivere”. 

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