aprile
Luoghi dell'Infinito - Orvieto, una rupe e mille storie
Articolo su Orvieto Cittaslow di Federico Geremei pubblicato sulla rivista "I Luoghi dell'Infinito"
Dagli Etruschi al Corpus Domini, i tanti volti del gioiello nato sopra il tufo.
Due famiglie, una guelfa e l’altra ghibellina. Tre torri ancora in piedi, altrettanti presìdi di supremazia verticale. E quattro quartieri dai vessilli sgargianti. L’impasto-base dell’oleografia medievale – borgo da cartolina e calamita da frigorifero (la rupe ridotta a un impreciso skyline magnetico) – a Orvieto non manca. Anzi, ne sublima la quintessenza. Idem per i suoi atout più celebrati: pietra e affreschi, maioliche, trine e vino, etruschi e jazz. L’urbs vetus pare tuttavia vivere la propria aura basculando tra il blasé compiaciuto e un sardonico broncio, senza derive contradaiole e col minimo sindacale di campanilismo. Ha trovato, superandola, la sintesi tra l’autentico e il turistico? Scandiamo il secondo – ora palco o quinta, ora platea – in cerca del primo.
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