2021
lunedì
giugno
14

Farra di Soligo è Cittaslow, è il quarto Comune del Veneto a ottenere il riconoscimento. Il sindaco Perencin: “Un grande onore”

Farra di Soligo

Le urla di gioia di Orvieto hanno già raggiunto il Quartier del Piave e l’Alta Marca: poco fa Farra di Soligo è stata proclamata Città Slow.

Questa mattina, sabato 12 giugno, si è infatti tenuta ad Orvieto la cerimonia di ufficializzazione dell’adesione durante l’assemblea annuale internazionale alla quale hanno partecipato il sindaco Mattia Perencin e l’assessore al turismo, Silvia Spadetto.

“Siamo entusiasti del superamento della procedura di certificazione e del riconoscimento di Farra di Soligo come Comune che risponde a tutte le caratteristiche necessarie per poter entrare nella rete di Cittaslow – commenta a caldo Perencin -, abbiamo lavorato molto per raggiungere questo obiettivo, che conferma ancora una volta le potenzialità del nostro territorio”. 

“È un grande onore entrare a far parte di una rete che riunisce oltre 270 città sparse in 30 Paesi ed aree territoriali nel mondo – conclude il primo cittadino -, da oggi potremo contare su un ulteriore afflusso turistico”.

“Far parte della rete di Cittaslow – aggiunge l’assessore Spadetto – significa impegnarsi nel migliorare la qualità della vita degli abitanti e dei visitatori promuovendo un turismo slow, consapevole e rispettoso dei valori del territorio, nel preservare lo spirito della comunità e allo stesso tempo trasmettere la conoscenza alle nuove generazioni per renderle consapevoli del loro patrimonio culturale. Tutti obiettivi strategici che questa amministrazione intende raggiungere”.

I complimenti sono subito arrivati anche da Mauro Migliorini, presidente di Cittaslow International e sindaco di Asolo: “Benvenuta Farra di Soligo nella grande famiglia delle Cittaslow, dopo Follina, Asolo e Belluno è la quarta città del Veneto ad entrare in Cittaslow e per me è davvero un grande onore poter consegnare oggi al sindaco Mattia Perencin il diploma di affiliazione e la certificazione. Economia resiliente, rispetto delle culture locali, innovazione di strutture e processi, internazionalizzazione, sono alcune delle chiavi vincenti per “creare futuro” in senso slow”.

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