2017
venerdì
giugno
30

Eventi biblioteca Bovio

Trani

Mercoledì 28 giugno, ore 19.00, presentazione del libro di Rosanna Bianco, "La conchiglia e il bordone. I viaggi di San Giacomo nella Puglia Medievale" (ed. Campostellane, 2017. Locandina in allegato). La dr.ssa Margherita Pasquale dialogherà con l'Autrice. L'iniziativa rientra nella programmazione dell'Assessorato alle Culture del Comune di Trani ed è organizzata in collaborazione dell'Associazione culturale "Traninostra".
 

La prof.ssa Rosanna Bianco, docente in storia dell'arte medievale presso l'Università degli Studi di Bari, in questo volume conduce un’indagine sul culto e sull’iconografia di san Giacomo di Compostella nella Puglia medievale, con maggiore densità nei centri e negli insediamenti ubicati lungo le strade consolari romane, l’Appia e la Traiana, da cui si diramava la rete viaria percorsa dai pellegrini diretti ai santuari di Monte Sant’Angelo e di San Nicola a Bari, e alle città portuali d’imbarco verso la Terrasanta. 

Per “misurare” la diffusione del culto jacopeo lungo gli itineraria peregrinorum, dalla Galizia alla Francia, alla Puglia, a Gerusalemme, e ricostruire le devozioni, gli orientamenti della committenza e la storia delle immagini sacre, sono stati analizzati i caratteri del pellegrinaggio compostellano, i modelli iconografici, le fonti letterarie, i cicli narrativi, le tradizioni popolari, il legame con la devozione mariana e il rapporto con la morte, la vicinanza e la concorrenza di altri santi, in particolare san Martino e sant’Egidio. 

Il tessuto connettivo è costituito dallo spazio: i luoghi accolgono dedicazioni, sono lo scenario di miracoli e prodigi, veicolano iconografie e consentono al pellegrino di chiedere una grazia, di adempiere un voto, una penitenza, di riflettere sul senso della vita. 

 

venerdì 30 giugno, ore 18.30, convegno su "L'eredità di Giovanni Bovio" (locandina in allegato) organizzato dall’Assessorato alle Culture del Comune di Trani con la collaborazione dell’Associazione “Obiettivo Trani” e della Sezione “Benedetto Ronchi” della Società di Storia Patria per la Puglia; vedrà la partecipazione dell’Assessore dott. Felice di Lernia, della presidente dell’Associazione Nicoletta Vino e del dott. Luciano Carcereri per la Società di Storia Patria. Momento principale della serata sarà la relazione del prof. Mario Spagnoletti, che relazionerà sul tema: Giovanni Bovio tra etica, diritto e politica. Coordinerà gli interventi la dott.ssa Daniela Pellegrino, responsabile della Biblioteca.

La domanda sorge spontanea: che cosa contribuisce maggiormente alla nascita del mito che si sviluppa intorno alla figura di Bovio? Formatosi su ideali risorgimentali - Mazzini fu il suo primo riferimento -, Bovio comunica un’immagine di sé legata a solide sollecitazioni patriottiche. La sua adesione alla Massoneria, non opportunistica, ma impregnata di idealismo umanitario, lo spinse alla promozione di iniziative che miravano ad alleviare le disagiate condizioni dei ceti più poveri. Il suo impegno politico si orientò, oltreché su posizioni radicali di repubblicano mazziniano, verso il riscatto dei ceti oppressi, del quarto stato. Dimostrò notevole apertura alla ideologia del socialismo anarchico, più che di quello riformista. Dopo l’emarginazione subita nella città natale in seguito alla pubblicazione del suo primo saggio giovanile, Il Verbo novello, Bovio trovò a Napoli l’ambiente idoneo per svolgere appieno l’attività di studioso e letterato dalle molteplici sfaccettature. Deputato al Parlamento del Regno d’Italia, eletto nel collegio di Minervino, senza interruzione dal 1876 al 1900, diede prova di un elevato senso etico e morale dell’impegno politico e del servizio alla nazione. Conservò con Trani, sua città natale, un rapporto molto stretto, anche se non sempre corrisposto dai suoi concittadini, a causa delle sue posizioni politiche e ideologiche. Nell’estate del 1891 intervenne in veste di oratore ufficiale alla celebrazione della festa del lavoro tranese. Nel 1902 la città gli tributò solenni festeggiamenti e, dopo la morte, si costituì un Comitato per le onoranze che promosse l’edificazione del monumento sulla piazza Vittorio Emanuele II.