Morimondo

CENNI STORICI DEL COMUNE DI MORIMONDO

IL NOME

Il termine " Morimondo" è legato ai monaci cistercensi che giunsero in questi luoghi nel 1134 da Morimond, località dell'Haute-Marne francese, vicino alla Borgogna. Il nome, che originariamente secondo un'espressione celtica può significare "monte delle streghe" o " monte sulla palude", per i monaci invece era profondamente legato ad una motivazione spirituale quando "Morimundo" indica l'espressione "Morire al mondo", per cui i monaci erano chiamati a vivere da risorti nella realtà monastica alla costante ricerca di Dio, lontani dalle "cose" del mondo.

LO STEMMA

Lo stemma è costituito da uno scudo araldico troncato di forma "sannitica" ; raffigura nella parte superiore una mitra in oro con fregi in argento, che sormonta una spada argentea in campo rosso incrociata con un pastorale in oro. Nella parte inferiore, in campo azzurro, è raffigurato il globo terrestre sormontato da una croce grigia. La parte superiore dello stemma simboleggia il potere di cui godeva l'abate, responsabile del monastero: guida spirituale, con dignità vescovile per i suoi monaci, ma anche autorevole amministratore della giustizia nel territorio circostante.

BREVI CENNI STORICI

Il Comune di Morimondo è stato istituito nel 1871 dall'accorpamento di "Coronate", "Caselle" e "Fallavecchia".
L'abbondanza di acqua , la ricchezza dei boschi e la particolare configurazione ambientale hanno favorito fin dall'antichità insediamenti umani nel territorio: sono stati trovati reperti di antichi insediamenti in distinte località.
La località Coronate, l'antica Colonago era "Burgus et curte"; la terminazione in - acum richiama un'origine celtica; in località limitrofe sono state rinvenute tombe e monete galliche del IV secolo a.C.
Altre ricerche archeologiche hanno evidenziato la presenza di una villa romana del II° secolo d.C. in località Basiano.
Per la particolare vicinanza a Pavia, capitale del regno dei Longobardi, nel territorio di Morimondo si erano insediate tre "fare": Faruciola, Fara Basiliana e Fara Vetula. Le "fare" erano fortificazioni longobarde con funzioni economico-militari dislocate in prossimità dell'argine del fiume Ticino e lungo la "strada mercatorum" di origine romana che partendo da Pavia giungeva al Lago Maggiore.
Nel 1134 giunsero in località, oggi denominata Coronate dodici monaci cistercensi da Morimond, nell' Haute-Marne francese. Nel 1136 iniziarono i lavori di edificazione del monastero in prossimità di Faruciola in località "Campo Fulcherio".
Già nei primi anni la comunità monastica ebbe una progressiva espansione nel numero di vocazioni, tanto che nel 1143 fondò l'Abbazia di Acquafredda presso Como e nel 1169 l'Abbazia di Casalvolone presso Novara. Un segno eloquente della ricchezza di vocazioni è testimoniato dalla fiorentissima attività dello "Scriptorium", la biblioteca dei monaci. Anche dal punto di vista agricolo ci fu una notevole espansione con un gran numero di grange localizzate in un territorio di 32.000 ettari.
Nel 1182 iniziarono i lavori di edificazione della chiesa abbaziale, che si protrassero fino al 1296 a causa dei diversi saccheggi che la devastarono a più riprese. Nel 1450 è poi seguita la sorte, comune a tutte le abbazie, del passaggio a commenda.
Tra gli abati commendatari più insigni va ricordato il card. Giovanni de Medici (futuro papa Leone X) che nel 1490 prendendo a cuore la riforma della vita spirituale a Morimondo, inviò dalla Abbazia di Settimo Fiorentino otto monaci per rivitalizzare la vita monastica; nel 1564 l'Abbazia fu eretta a Parrocchia per opera di San Carlo Borromeo.
Il seicento morimondese ha una figura di spicco nell'abate Libanorio, proveniente anch'esso da Settimo Fiorentino che, nei soli quattro anni di presenza a Morimondo, dal 1648 al 1652, si adoperò molto per la rivalorizzazione culturale e spirituale dell'Abbazia.
La soppressione, giunta il 31 maggio 1798 in mezzo al turbine della rivoluzione napoleonica, pose fine alla presenza dei monaci ed alla dispersione del patrimonio librario e dei codici.
Il cenobio monastico viene messo all'asta e venduto nel 1805.
Nel 1950 furono restaurate la chiesa abbaziale e la sala capitolare.
Nel 1982 il Comune di Morimondo acquistò il monastero ed iniziò una meticolosa opera di restauro e salvaguardia del complesso architettonico. Nel 2008 sono stati completati i lavori di restauro dell'intero complesso abbaziale, oggi Museo accreditato da Regione Lombardia.

IL TERRITORIO

La storia e la vita di Morimondo sono indissolubilmente legate alla bellissima abbazia cistercense del XII secolo, definita il più bel monumento cistercense di Lombardia che si trova in una posizione bellissima, unica, in una meravigliosa cornice naturale di acque, prati e boschi.
Il territorio comunale si estende per circa 2.627 ettari e si trova nel cuore del Parco Lombardo della valle del Ticino, fiume da cui è lambito per un breve tratto; è attraversato dal Naviglio di Bereguardo; ci sono numerosi fontanili naturali e canali artificiali di irrigazione costruiti dai monaci cistercensi nel corso dei secoli.
L'acqua delle risorgive viene utilizzata tra l'altro per il funzionamento delle marcite, tecnica di coltivazione intensiva del foraggio che i documenti provano esistere prima dell'arrivo dei monaci, a cui tradizionalmente se ne attribuisce la paternità, ma che è stata razionalizzata e resa efficiente dai monaci cistercensi.
Altra caratteristica del territorio è la spontanea produzione di ontaneti, che danno ancora vita a boschi bellissimi di grande interesse ambientale nelle aree vincolate a Parco.
La popolazione attuale di circa 1.200 abitanti è distribuita nel capoluogo, in due frazioni e in una ventina di cascine; per la sua particolare configurazione, che degrada dolcemente verso il letto del fiume Ticino, l'altitudine varia dai circa mt. 108 s.l.m. del capoluogo a mt. 90 della cascina Lasso.

Il territorio comunale è attraversato dal Naviglio di Bereguardo (Pavia) ,un canale artificiale per l'irrigazione e la navigazione, costruito nel XV secolo , che collega Abbiategrasso alla predetta località, un tempo sede estiva dei Visconti, signori di Milano.
Lungo il canale esistono numerose conche, ingegnoso meccanismo idraulico, una specie di ascensore d'acqua , che consentivano il transito dei barconi per il trasporto delle merci, superando i vari dislivelli.
Un recentissimo studio indica che la più antica conca conosciuta sia proprio quella di Morimondo, detta dell'Abbazia, costruita nel 1438 prima ancora dell'arrivo nella zona del milanese di Leonardo da Vinci che perfezionò successivamente tale invenzione.

I PERSONAGGI

San Riccardo Pampuri
Erminio Filippo Pampuri, poi fra Riccardo nacque a Trivolzio (PV) nel 1897. Nel 1921 si laureò in medicina e chirurgia presso l'università di Pavia. Dal 1921 al 1927 fu medico condotto di Morimondo donandosi con tanto amore agli ammalati da essere chiamato "il dottor carità". Nel piccolo borgo fondò la banda musicale e collaborò attivamente alle varie attività parrocchiali. All'ombra della maestosa chiesa cistercense maturò la propria vocazione religiosa. Nel 1927 entrò nell'Ordine Ospedaliero dei Fatebenefratelli; muore a Milano il 1 maggio 1930. Giovanni Paolo II lo beatificò il 4.10.1981 e lo proclamò santo il 1.11.1989.

Felice Lattuada

Felice Lattuada (Morimondo 1882 – Milano 1962), maestro elementare lavorò come insegnante ma la passione per la musica lo condusse a frequentare il Conservatorio di Milano dove conseguì il diploma. Si dedicò totalmente alla composizione di musica sinfonica, di opere e operette che lo porteranno a dirigere il Teatro alla Scala
Tra le sue opere "La tempesta" ( 1922) su libretto di Arturo Rossato da Shakespeare; "Le preziose ridicole " ( 1929); dal 1931 compose anche colonne sonore per i film di registi neorealisti italiani e per i film diretti da suo figlio Alberto.

Angelo Comolli

Milanese ( Milano 1863- Morimondo 1949) figlio di artista, Comolli fu uno degli ultimi cultori del lavoro di pittore nel senso più completo, ricercato nelle tematiche e preciso nelle tecniche antiche, come l'esecuzione di disegni preparatori di grande formato. Studiò all'Accademia di Brera dove conseguì il diploma; iniziò l'attività di pittore nel 1888, ma l'attività di decoratore costituì la sua grande fortuna; lavorò per molti edifici pubblici e privati di Milano, quali il Palazzo della Borsa, la Casa di riposo "Giuseppe Verdi", la Camera di Commercio, la Banca d'Italia ed anche presso il Palazzo di Giustizia di Varese e le chiese di Tione (Trento) e Induno Olona.
Angelo Comolli conobbe casualmente Morimondo nel 1912 e ne fu subito fu attratto; il suo principale merito fu l'acquisto nel 1917 del cenobio monastico precedentemente frazionato in diverse proprietà private; successivamente si dedicò personalmente ad importanti interventi manutentivi del monumento per evitare il totale degrado.

La chiesa abbaziale: ponte tra Terra e Cielo

La costruzione dell'abbazia cistercense durò circa 114 anni dal 1182 al 1296; è lunga 60 metri, larga 13 e si estende su una superficie di circa mq. 700; è divisa in tre navate da enormi colonne perlopiù rotonde, con capitelli in pietra tutti diversi tra loro e archi a sesto acuto o a tutto sesto in stile gotico-borgognone. La struttura è caratterizzata dal mattone a vista che utilizza la terra argillosa della zona.
Oltre a quello che meraviglia alla prima occhiata, uno sguardo più attento coglie molti particolari che, se compresi , fanno diventare l'architettura un vero e proprio linguaggio spirituale. A partire dall'entrata della chiesa si possono notare nelle strutture murarie molte imperfezioni e asimmetrie come le bifore e il rosone non centrati, i capitelli tutti diversi, i costoloni delle volte a crociera differenti, lo stile architettonico (uno romanico l'altro gotico) delle due navate laterali e molte altre differenze.
Non si può certo pensare ad errori o sviste. L'architettura cistercense è un linguaggio che indirizza il monaco a Dio e ne simboleggia il suo cammino spirituale.
A partire dalla facciata, le asimmetrie gli ricordano lo stato della sua anima che con il peccato, ha perso quell'equilibrio derivante dal suo essereimmagine e somiglianza di Dio.
Per grazia però Dio ha chiamato il monaco ad una conversione, lenta e faticosa, fatta di momenti di luce brevi e intensi e di sofferti momenti di buio: la chiesa nella sua semioscurità è pervasa da lame di luce.
Questa architettura detta "Bernardina" ha due caratteristiche essenziali: l'acustica per la diffusione della lode e per l'ascolto della parola di Dio e la capacità di catturare la luce in fasci che scendono dall'alto, come la grazia divina e la salvezza.

Luoghi da vedere:
Museo dell'Abbazia: Visita guidata del complesso monastico
Museo Angelo Comolli:Raccolta di opere dell'artista
Ambiente naturale circostante: fontanili, marcite ontaneti
Conche del Naviglio di Bereguardo
Grange dell'Abbazia: Fallavecchia, Fiorentina, Coronate, Basiano, Ticinello