2018
venerdì
luglio
13

A 20 anni dalla fondazione, Cittaslow International lavora per l'assemblea generale 2019

Orvieto

A vent’anni di distanza Orvieto ribadisce le ragioni che l’hanno portata ad ospitare la fondazione di Cittaslow. Oggi l’associazione conta 253 Sindaci in 30 paesi rappresentando una grande e coesa famiglia di "città del buon vivere". Cittaslow sarà ad Orvieto nel Giugno 2019 e la città, l’Umbria, l’intera rete di Cittaslow Italia, si preparano per ospitare al meglio gli oltre 300 delegati, provenienti non solo da tutti o quasi i paesi europei, Islanda e Turchia incluse, ma anche da Giappone, Corea, Usa, Australia, America del Sud. Cittaslow significa saper mettere in valore tutto quello che la città e il suo territorio possono offrire, senza autodistruggersi.

I progetti concepiti e portati avanti a partire dal quartier generale di Orvieto – ospitato nel Palazzo dei Sette del Comune di Orvieto - interessano numerosi settori della vita civile ed economica locale: Cittaslow Doing, per valorizzare al massimo l’artigianato tradizionale e d’arte; Cittaslow Education , che riguarda il rapporto con le scuole e le famiglie, interessate a scambi e a progetti comuni grazie al comune impegno per Cittaslow; Cittaslow Agriculture, i biodistretti e l’agrobiologia per prodotti sempre più salubri, locali e buoni; il Mercato Cittaslow collegato a qurello tradizionale in piazza e a quello on line; Cittaslow Urban Planning, per disegnare la città dei cittadini del futuro; Cittaslow Tourism, non da ultimo, per difendere la dignità dei luoghi, i loro saperi tradizionali, valorizzando i territori assumendosi il senso del limite.

Di questo di altri progetti si parlerà ad Orvieto il 22 Giugno 2019, con interventi da ogni parte del mondo da parte di Sindaci, aziende ed imprenditori, scuole e istituti di ricerca, rappresentanti dei cittadini e del volontariato sociale. Un’occasione importante per la città sulla rupe, da cogliere dando il meglio di sé. "Tutti sono chiamati a dare un contributo in idee e in azioni per far sì che l’Assemblea stessa diventi un forte momento di comunicazione non strumentale o standard, ma un vero viaggio sentimentale per tutti gli ospiti, che dovranno riportare un’impressione memorabile dell’Umbria Slow".

"In questi anni – spiega il presidente Stefano Pisani, Sindaco di Pollica – le Cittaslow hanno fatto scuola ovunque nel mondo riguardo alla possibilità concreta di costruire piccole e medie comunità resistenti, sostenibili, capaci soprattutto di dare futuro ai giovani e alle famiglie, altrimenti attratti inesorabilmente dalle periferie delle grandi metropoli . economia circolare, diritti per tutti e cittadinanza attiva, sono i cardini su cui immaginare la città del futuro.

Cittaslow è diventata in vent’anni di attività un vero e proprio progetto socio-economico, studiato e seguito anche al di fuori dell’organizzazione, uno strumento a disposizione degli amministratori locali e dei cittadini per migliorare le performance sociali ed economiche, senza perdere energia, biodiversità, cultura. Benvenuti i Delegati Cittaslow in Umbria , la regione italiana che secondo i dati del Rapporto ISPRA/ Min. Ambiente sul Consumo di suolo, ha registrato negli anni risultati davvero lusinghieri, prima assoluta nel 2016 per la riduzione di incremento nel consumo di suolo, pari solo 9 ha in più rispetto al 2015, + 0,09%.

"Quest’ultimo dato è un dato di sviluppo, vuol dire che siamo stati attenti a rispettare i nostri verdi paesaggi e virtuosi nel riuso e riciclo dei suoli, intaccando meno di altri nuovi spazi agricoli o naturali - dice il Segretario generale dell’associazione, Pier Giorgio Oliveti(nella foto) - Anche se negli ultimi anni - in particolare in Italia e in parte dell’Europa, abbiamo sofferto una crisi che prima ancora che economica e sociale è stata ed è culturale, applicando i progetti e i principi di Cittaslow abbiamo saputo resistere meglio di altri. L’obiettivo è portare al centro dell’attenzione dei cittadini gli elementi positivi, le ragioni di coesione, di socialità, di collaborazione su obiettivi condivisi, la difesa non solo dell’ambiente com’è logico e necessario, ma anche della cultura locale e la difesa dei beni comuni , facendo economia/lavoro e dandoci così futuro, un futuro di qualità per tutti i cittadini".