2017
venerdì
maggio
12

Cittaslow: where the towns change the fear to an opportunity / dove la paura si trasforma in opportunità

Cittaslow parte dalla messa in valore dalle radici culturali e tradizionali  di un luogo per definire  il miglior modo per creare il futuro per le nuove generazioni. 

Il futuro dei territori passa attraverso l'individuazione di un nuovo modello di sviluppo locale: Cittaslow dal momento della sua fondazione nel 1999 ha ricercato in tutti gli angoli del mondo prescindendo dalla parte politica e dalle opinioni strumentali il nuovo modello delle città del futuro. 

Come in Italia e in Europa questo modello si fonda sulla messa in valore delle tradizioni,  delle relazioni e della cultura stratificata nella nostra società,  anche nell'emisfero Australe non si può non tenere conto del sapere, dei colori, dei suoni della cultura originaria.

E così proprio da Goolwa, South Australia,  dove la contaminazione tra i nuovi popoli e gli aborigeni nativi rappresenta un modello di coesione e condivisione sociale, come Uncle Moody ha affermato durante l'Assemblea dei delegati Cittaslow,  non si può come Associazione Int'l delle città del buon vivere non far sentire la propria voce sul tema dell'accoglienza: in conclusione di questa Assemblea è necessario sottolineare che i luoghi del futuro, i luoghi del buon vivere, i luoghi della partecipazione e della condivisione, hanno il dovere di accogliere i popoli bisognosi. 

Le Cittaslow saranno i luoghi dove sperimentare l'alternativa a scelte ipocrite e populiste di confino delle emergenze umanitarie in luoghi remoti, come succede ad esempio in molti paesi europei, in America e in Australia.

A ridicoli nuovi muri le Cittaslow sostituiranno scelte di integrazione e sviluppo adeguatamente regolamentate, in grado di arginare l'emorragia demografica e sociale delle aree rurali e migliorare la qualità della vita nelle periferie metropolitane. 

No Trump's wall, no  Calais Jungle Camp, no Nauru Island. 

Together is the future, Slow is better.