2017
venerdì
maggio
12

ASSEMBLEA INTERNAZIONALE DELLE CITTASLOW : INSIEME E' MEGLIO

No  muri e ghetti, rispetto reciproco, costruzione di una città sempre più solidale, ecologica, capace di futuro. Stefano Pisani, Sindaco di Pollica, che da quattro anni guida Cittaslow, una “multinazionale tascabile” del buon vivere a imprinting italiano, è stato eletto Presidente Internazionale per il secondo mandato durante l'Assemblea dei delegati provenienti da 30 paesi. 

I centotrenta Sindaci delle Cittaslow mondiali riunitisi oggi in Assemblea a Goolwa (Australia), hanno ribadito l'importanza politica ma anche economica dell'accoglienza, che se regolamentata diviene un pezzo significativo della costruzione di un domani “slow” per molti paesi e cittadine a rischio di desertificazione sociale. “Cittaslow – ha affermato il Presidente rieletto, Stefano Pisani – è l'antidoto che mantiene attive e capaci di futuro le nostre comunità, quelle dei paesi più piccoli e periferici, come quelle delle periferie metropolitane a rischio di progressivo degrado.

I nostri principi e i nostri valori  ogni giorno e in tutto il mondo sono tradotti dai Sindaci associati e dai loro cittadini in azioni concrete a favore dei beni comuni, dell'economia locale, della valorizzazione della cultura e delle potenzialità intrinseche dei vari territori”. Essere slow oggi – hanno affermato i Sindaci durante la due giorni australiana -  è un preciso impegno per migliorare le performance sociali ed economiche presenti e soprattutto future, e assicurare una migliore qualità della vita agli abitanti.

I campi d'azione sono molteplici: dal turismo slow all'artigianato, dall'eco-agricoltura alla nuova pianificazione urbana, concertata e solidale, dall'educazione nelle scuole dove Cittaslow è il cardine di una nuova “educazione civica” alle politiche per la cultura, la memoria, il sociale. E tutto ciò oggi più che mai implica un impegno preciso per le nuove cittadinanze, la giustizia sociale , il diritti all'accesso alla felicità per tutti. Cittaslow si schiera per l'integrazione regolamentata di tutti i gruppi sociali,a partire dalla riconciliazione in Australia con i cittadini nativi di origine aborigena, dai migranti in cerca di speranza e dignità, dai tanti reietti della terra. Solo con un nuovo “deal” a favore di tutti i terrestri sarà passibile assicurare un futuro “slow”  di pace e di prosperità per tutti e garantire un pianeta vivibile alle future generazioni.